Addio a Macedonio - Blog Fondamenta
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Scuola di recitazione Roma

Addio a Macedonio

Addio a Macedonio

Poeta artigiano che reinventava il teatro

Si è spento, all’età di 87 anni, a Gorizia il regista teatrale Francesco Macedonio, uno dei protagonisti del teatro regionale, che contribuí a formare assieme al trestino Sergio D’Osmo e all’udinese Rodolfo Castiglione, secondo quella visione di “teatro d’arte per tutti”, che rivoluzionò la scena teatrale italiana nella seconda metà del ‘900.

Teatro d’arte che Macedonio sostanziò con la sua sensibilità e creatività di poeta. Perché Macedonio era un poeta della scena, capace di creare suggestioni ed emozioni con pochissimo. Una manciata di coriandoli gettati dietro le spalle per dire la fine del carnevale e con essa la fine dei sogni, la neve, il freddo di cuori gelati, come quelli dei Rusteghi; una giostra, un carrillon ed ecco la festa, piccola, di due solitudini che si incontrano, dei due anziani protagonisti di Vecchio mondo di Arbuzov, ultima grande prova di Lina Volonghi e Ferruccio De Ceresa. E l’elenco delle invenzioni artigianali – di quella artigianalità di cui è fatto ancora il miglior teatro!, con le quali Francesco impreziosiva i suoi spettacoli, potrebbe continuare all’infinito.

Tanti, tantissimi sono gli spettacoli ai quali il regista goriziano ha legato il suo nome in oltre cinquant’anni e più di carriera: dai molti Goldoni riletti in chiave intimista e sociale, al rilancio del teatro in dialetto con i divertentissimi capitoli delle Maldobríe, senza rinuciare a uno sguardo al teatro contemporaneo. Una carriera iniziata nella sua Gorizia, che pur lavorando sempre a Trieste e altrove non volle mai lasciare. E Gorizia 1916, si chiamava lo spettacolo, una denuncia delle atrocità e delle ingiustizie della prima guerra mondiale su un testo di Vittorio Franceschi, che lo consacrò a livello nazionale. Lo spettacolo fu, infatti, presentato al Convegno di Ivrea del 1967, che scosse dalla fondamenta il torpore cui era adagiato il teatro italiano.

Da allora Macedonio divenne una delle colonne dello Stabile regionale, dove lavorò per almeno vent’anni, prima di fondare il Teatro la Contrada di cui è stato direttore artistico e regista stabile fino all’ultimo. Di lui, artista schivo e defilato, resterà sicuramente il magistero di umiltà e amore smisurato per il teatro che scorrevano come linfa vitalissima nei suoi lavori.

fonte: http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2014/04/01/news/addio-a-macedonio-poeta-artigiano-che-reinventava-il-teatro-1.8963531

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