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Le aziende devono investire nelle serie web, il futuro del Cinema è su internet

Le aziende devono investire nelle serie web, il futuro del Cinema è su internet

La fondatrice del Roma web Festival è appenata tornata da Los Angeles. A Rainews.it racconta cosa ha imparato da questa esperienza e l’importanza di puntare sulla rete.  E in anteprima racconta cosa succederà a settembre

di Laura Squillaci“Lanciamo un appello alle aziende che ancora investono molto sulle serie tv e poco sul web. Il vero futuro del cinema è su internet”. E’ appena tornata da Los Angeles dove ha partecipato al LAweb Festival, la kermesse che dal 2010 si occupa di celebrare e premiare i migliori sceneggiati per la rete. Janet De Nardis è la fondatrice e il direttore artistico del Roma Web Fest che ha debuttato in Italia l’anno scorso e la cui seconda edizione si svolgerà a settembre.

Cosa ha imparato da questo viaggio? “Che siamo ancora indietro. In America la produzione cinematografica punta moltissimo sul web, anche perché lì spopolano le smart tv dove è possibile vedere sia la tv che internet. E poi i brand sono più abituati a prodotti che vanno su internet. In Italia non c’è questo mercato, dobbiamo ancora combattere per la mancanza di banda larga”. Eppure il fenomeno delle serie web è in continua crescita. Alcune arrivano a raggiungere milioni di visualizzazioni.

Che differenze ci sono tra noi e gli Stati Uniti? “Anzitutto di genere. In Italia e in Francia il tema dominante è quello della commedia ma anche i prodotti ibridi funzionano. Mentre nei Paesi anglosassoni va la fantascienza. Poi i numeri. Dai noi arriviamo al massimo al milione, loro hanno un pubblico di diverse milioni di spettatori. Anche perché, non dimentichiamolo, le loro serie tv sono in lingua inglese, le nostre quasi tutte italiane”.

Una serie da prendere a modello? “Abbiamo visto una serie tv molto simpatica prodotta da Chili grill, una catena americana.  Nel film si vede che ciò che mangiamo è artefatto. E’ un modo per fare passare l’importanza di una dieta sana. Anche da noi potrebbero funzionare serie in cui le aziende veicolano messaggi”.

Chiedete ai privati di investire dunque? “Si il mercato è fermo. Tutti i nostri sceneggiati provengono dal basso. Eppure il ritorno potenziale è alto e per di più produrre una serie web costa poco, si utilizzano meno telecamere, tutto viene fatto in digitale. E poi il cinema ha già raccontato tutto. Questo invece è un mondo in cui si possono rompere gli schemi, sperimentare”.

Rispetto agli Stati Unti, racconta, abbiamo un vantaggio che è saltato subito agli occhi a Los Angeles. “Al Festival non c’erano giovani, il pubblico e gli adetti ai lavori hanno un età medio-alta in Italia c’è una maggiore sensibilità da parte dei ragazzi, il target sono i giovani. Peccato non sfruttare questa vivacità”.

L’anno scorso al Roma Web Festival ha vinto Stuck, storia di un emotional trainer impegnato a disinnescare i blocchi psicologici dei suoi pazienti. Come mai tanto successo? “Stuck insegna come sia possibile realizzare un prodotto indipendente e low budget, ma di qualità. E’ stata distribuita su You Tube, è diventata un successo internazionale, col 70% dei contatti provenienti dagli Usa. Vincente l’intuizione di usare la lingua inglese.

Quest’anno il Festival si terrà dal 26 al 28 settembre al Maxxi. Quali le novità? “Ci saranno più generi rispetto all’anno scorso in concorso, puntiamo molto sulla cucina, i cartoon irriverenti e i fashion film. E poi ci saranno workshop in collaborazione con Youtube. Insegneremo a fare web serie, ai migliori daremo l’opportunità di fare esperienza nel mondo. Il nostro obiettivo è selezionare tra i 200 film in gara, i dieci migliori e aprire loro le porte internazionali”.  – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Le-aziende-devono-investire-nelle-serie-web-il-futuro-del-Cinema-su-internet-59e84d1d-6c10-4e66-8590-abe79ec56ddb.html#sthash.tE8KTElx.dpuf

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