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Scuola di recitazione Roma

Godzilla

Godzilla

La natura salvifica sotto forma di mostro.

Gareth Edwards dopo il catastrofismo romantico di “Monsters” torna a filosofeggiare sulle sventure del pianeta Terra scomodando (ultimo di una lunga fila) niente meno che il Mostro per antonomasia, quella creatura che la radioattività ha vitaminizzato e fatto diventare “Godzilla”.
Produzione e costi da Kolossal in questa scommessa in 3D che tenta così come aveva provato senza successo nel 98 Roland Emmerich di americanizzare un mito che negli anni 50 e 60 rifletteva a ragione le paure nucleari giapponesi.
Del resto fare meglio del disastro di Emmerich era facile, il pur bravo regista tedesco si era perso nei meandri della battaglia contro la lucertola gigante e la Warner in crisi di idee ha voluto con tenacia recuperare questa storia trasformandola in realtà in una battaglia per la salvezza del mondo.

Godzilla-TrailerInfatti questo ennesimo “kaiju eiga” (ovvero: film di mostri giganti in giapponese) ha la pretesa in parte riuscita di guardare aldilà delle sorprese visive e del puro disaster movie raccontandoci o meglio mostrandoci le mostruosità a cui si può incorrere se si utilizzano le risorse in maniera sconsiderata.
E quindi c’è il Giappone, c’è la centrale nucleare pericolante, c’è l’eroe che cerca di salvare Patria e Famiglia e che mette d’accordo tutti, ma oltre questo timido segnale di vita cinematografica e di retorica applicata tutto il resto si snoda in un combattimento continuo e distruttivo tra lucertoloni, mostriciattoli e creature che non si sa da che lato guardare tanto sono innaturali.
Prodotto anche questo costruito ad uso e consumo del post – vendita, ottimo per schermi a led dinamici 50 pollici e per consolle su cui replicare le vittorie della splendida “lucertola – mostro”, 123 minuti di sbattimenti furiosi e colorati dove musica e dettagli sono stordenti e stupefacenti e solo il cast sembra fuori luogo, quasi ad orpello di una guerra per salvare il pianeta che non riguarda gli umani.

E in un copione non scritto per gli attori sarebbe difficile riuscire ad emergere anche per grandi attori, figuriamoci per Aaron Taylor-Johnson e per Elizabeth Olsen, che provano ad ingaggiare un melò insipido mentre tutto intorno è catastrofe ed esplosione, mentre il solo Bryan Cranston sembra aver qualcosa da dire, coadiuvato artisticamente da Juliette Binoche davvero sprecata in un contesto come questo.
Piacerà ai giovani nipponici questo film che reincarneranno le paure post-atomiche dei loro nonni mentre qui da noi si aspettano code al botteghino di over 50 che vorranno rivivere rimanendo inevitabilmente delusi quel mito fumettistico e posticcio del mostro Made in Japan della loro infanzia.
Niente è più come prima, neanche le lucertole giganti.

Trailer :

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