Romeo and Juliet post scriptum al Teatro dell’Orologio

Romeo e Giulietta: chi non si è mai domandato cosa sarebbe accaduto ai due più famosi innamorati di Verona se non fossero morti?

Annika Nyman, autrice svedese al momento in Italia per assistere al debutto della trasposizione del suo testo Romeo and Juliet post scriptum al Teatro degli Orologi, prova a darci una sua possibile versione di come sarebbe potuta andare.

Romeo e Giulietta, “sopravvissuti” alla loro perfetta, crudele, tragica fine shakespeariana, prigionieri e al tempo stesso liberi, si trovano per la prima volta a dover affrontare le conseguenze dei propri gesti e delle proprie scelte.

Impareranno a studiarsi, a valutare i compromessi, a scoprirsi a vicenda nelle pieghe della vita quotidiana, facendo i conti con la trasformazione di un amore ideale in attrazione fisica.

A metà tra parodia e tragicommedia, i due giovani amanti saranno dunque costretti a fuggire, ma soprattutto, in maniera del tutto inedita, a conoscersi, dopo essersi effettivamente solo sfiorati nel testo originale ed essersi sublimati reciprocamente nella proiezione che l’uno si era costruito dell’altra, nutrendosi, ciascuno, esclusivamente delle proprie illusioni e fantasie.

Per la regia di Giorgia Lepore, lo spettacolo vede protagonisti Giovanni Anzaldo e Selene Gandini e sarà portato in scena – Sala Gassman – a partire da ieri, 20 maggio, a domenica 1 giugno.