LEZIONE APERTA DI GIOVEDI’11 GENNAIO 2018
A conclusione di un primo ciclo di lezioni sulla ‘recitazione in versi’ dell’anno, 2017-2018, tenuto da Sergio Basile, gli allievi del terzo anno di Fondamenta mostreranno ai docenti e ai colleghi -che vorranno intervenire- i risultati del loro lavoro sull’Oreste di Vittorio Alfieri. Il linguaggio alfieriano è un linguaggio aspro, difficile e faticoso da recitare. “Ma se uno lo dice fino in fondo” –sostiene Vittorio Gassman- “ se ne accetta la spigolosità, quel linguaggio si scioglie ed acquista un rilievo senza pari.” Il ciclo di lezioni è stato anche l’occasione di un’indagine sulla storia delle rappresentazioni alfieriane (e dei suoi interpreti) nell’Italia del Novecento: da quella fastosa di Luchino Visconti del 1949 (con Gassman, appunto) a quella scabra di Giovanni Testori del 1986. L’endecasillabo alfieriano è una straordinaria palestra per l’apprendimento delle tecniche recitative che un attore italiano deve possedere e padroneggiare (per poi magari rigettare e sostituire con altre…) Dice Gassman: “ Il mio Oreste era molto attento ai valori formali e metrici e ai valori strutturali della tragedia. Un esercizio severo sulle forme linguistiche, fatto con il piacere di esasperare, in quanto unici punti di appoggio, i giochi delle figure retoriche… E’ soprattutto con spettacoli come l’Oreste che rafforzai il mio impegno ad avere una visione chiara, a fare una distinzione precisa degli elementi tecnici che bene o male sono l’essenza del mestiere dell’attore: Volume, Ritmo, Timbro, Tonalità, Gesto”.